Assidua lettrice di racconti di viaggio (dei Turisti per Caso), e recensore costante su Trip Advisor per quel che riguarda hotel, ristoranti e posti da visitare… Questa sono io, e la mia idea di racchiudere in un'unica pagina, la mia, tutti gli svariati contributi relativi ai miei viaggi nel mondo reale e in quello del gusto, di modo che esperienze, sensazioni, colori, sapori e giudizi possano insieme mescolarsi nel diario di un'esperienza di vita.

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venerdì 17 maggio 2013

CENA IN CASA... D'ALTRI

Buongiorno a tutti, oggi vorrei parlarvi di un locale che ieri sera ci ha notevolmente sorpresi.
E' sempre una festa, per due ottime forchette come me e Francesco, quando una cena o un pranzo riescono a lasciarci la voglia di tornare in un posto, spezzando l'ormai solidissima catena gallaratese che ci vede ripetutamente vagare tra la solita Osteria dei Mercanti e il solito Wen.
In una serata molto poco primaverile, dopo una settimana estenuante di lavoro trascorsa parlandoci esclusivamente via sms e chat, io e Francesco decidiamo di dedicarci una serata tutta per noi... E quando ciò accade, "pancia mia, fatti capanna"!

Convintissima io, a seguito delle recensioni lette su Trip... un pò meno lui... decidiamo di dare una chance a La Maison D'Andrè, che dalle foto e dalle parole di altri recensori mi stuzzica abbastanza.
La location è perfetta: in una stradina secondaria di Gallarate, da fuori poco visibile, con accesso attraverso un piccolo cancello che ti dà tutta l'aria di entrare in casa di qualcuno... 
Ecco il senso di "familiarità" di cui qualcuno scrive a proposito del locale. All'interno, pochi tavoli (una decina) e un ambiente volutamente rustico e molto accogliente.
Cattura subito anche la simpatia del mio riluttante compagno. 
Il servizio è impeccabile: persone gentilissime si prenderanno cura di noi durante le ordinazioni e per il resto della cena.
Il menù non presenta una scelta ampissima: tuttavia, troviamo in ogni sezione qualcosa che stuzzica il nostro appetito. 
Vada per un inizio con bis di antipasti: lo gnocco fritto, accompagnato ad un prosciutto crudo di altissima qualità e una squisita burrata, ci stupisce nella sua delicatissima frittura. Croccante, dorato e senza retrogusto di olio. Stesso discorso per la pizzetta fritta condita con prosciutto, carciofi e una salsa di aceto balsamico: sfiziosa, gustosa e leggera al tempo stesso.
Soddisfatti (anche dalla generosità delle porzioni) aspettiamo il nostro primo piatto da dividere: 4 piccoli ravioli conditi con ricotta di bufala e spinaci, in salsa di pomodoro. 
Semplicissimo, oserei pensare... 
Ma alla prima forchettata mi rendo conto che anche ciò che di più semplice ci possa essere servito in tavola, qui rasenta la perfezione: il gusto del ripieno (solitamente oppresso dalla salsa di condimento) ti cattura con la cremosità della ricotta, e la cottura letteralmente perfetta della pasta permette di gustarne al massimo il sapore. 
A questo punto, speriamo solo che i secondi non ci deludano...
La classica "orecchia" d'elefante, l'immancabile cotoletta impanata della cucina lombarda, fa il suo pomposissimo ingresso in tavola: e il discorso della frittura ci conquista nuovamente. Leggerissima e impercettibile, con assenza di fastidioso retrogusto. 
Purtroppo per me, la dimensione è eccessiva e non riesco a finirla totalmente; ci penserà Francesco, dopo aver letteralmente divorato la sua tagliata in salsa di senape (a suo giudizio, meravigliosa).
E' l'ora del dessert... siamo stracolmi, ma poco prima ho visto servire al tavolo accanto uno dei miei dolci preferiti: il tiramisù.
Vado, quindi, avanti con l'ordine, sebbene da sola: il piatto che mi arriva è degno di premio oscar.
La presentazione del piatto (perfetta durante tutto il corso della cena) merita un'accurata descrizione (e un servizio fotografico): altissimo impiattamento per uno dei dolci più semplici della cucina italiana, posto all'interno di un barattolino da sugo (avete presente i barattolini della bormioli, per le conserve?), con il tappo adagiato a fianco, una spolverata di cacao tutt'intorno nel piatto (da cui emerge la sagoma di una forchetta) e una mini pallina di gelato al caffè con panna montata sopra a tre biscotti croccanti.
Tripudio di sapore.. e riempimento per i miei occhi.
Il ristorante ci ha definitivamente conquistati, anche per la cura e il servizio rivolto alla clientela che continua ad arrivare, nonostante siano già passate le 21:30. In altri posti ci è già successo di essere stati "rimbalzati" per questo (non siamo al Sud). 
Soddisfatti, chiediamo al cameriere il marchio del prosciutto servitoci assieme allo gnocco e il segreto della loro frittura.
Il conto non è poi così salato come avremmo potuto aspettarci: € 75, comprensivi di acqua e calice di vino, ma di sicuro non siamo in presenza di una trattoria (anche se a pranzo il locale offre un semplice menù fisso al prezzo di 15 euro).
La nostra felicissima esperienza si conclude con una visita all'esterno del locale: la veranda che ospita qualche coperto all'aperto (permettetemi il gioco di parole) è carinissima e raccolta, e affaccia sul giardino della casa/ristorante. 
Da provare sicuramente, quando l'estate deciderà di venire a farci un saluto in questa freddissima e piovosa primavera.

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