Assidua lettrice di racconti di viaggio (dei Turisti per Caso), e recensore costante su Trip Advisor per quel che riguarda hotel, ristoranti e posti da visitare… Questa sono io, e la mia idea di racchiudere in un'unica pagina, la mia, tutti gli svariati contributi relativi ai miei viaggi nel mondo reale e in quello del gusto, di modo che esperienze, sensazioni, colori, sapori e giudizi possano insieme mescolarsi nel diario di un'esperienza di vita.

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domenica 20 ottobre 2013

SARDEGNA... day 11/15 (Costa Smeralda)

L'arrivo a Porto Cervo avviene quando il sole sta per tramontare. 
La casa della zia di Francesco è bellissima, in un residence esclusivo e con una veranda vista mare.
Decidiamo di lanciarci nella prima delle nostre serate in Costa Smeralda e optiamo per una cena brasiliana a base di carne. 
Strano come arrivati in un posto di mare ci venga subito voglia di carne... 
Diamo appuntamento all'altro nostro compagno di avventura di questi giorni, Francesco, presso uno dei locali più quotati di tutta la città... e da questa prima uscita scopriremo quanto cara possa essere la vita in questo angolo di Sardegna...

ARUANA CHURRASCARIA
4 su 5 stelle
Bellissima atmosfera, con i tavoli apparecchiati all'esterno a bordo piscina. 

Ottimo e vario il buffet, ricco di verdure grigliate/in pastella, insalate, salumi e sfizi di ogni genere.

Celere e curato il servizio, con i camerieri che tornano spesso e volentieri al tuo tavolo per proporti pezzi di carne di volta in volta differenti e, a rotazione, bis/tris di pezzi già avuti in precedenza.

In sostanza, si mangia fin quando si è al limite: sei solo tu a dettare la fine del gioco e a dire stop. Fino a quel momento, sei liberissimo di fare avanti e indietro dal buffet illimitatamente, oltre che di riempire il tuo piatto con tutte le porzioni di carne che preferisci.

Molto salato il conto: 120 € in due. Non tanto per la carne (sui 40 a testa), quanto il costo di aperitivo pre cena e il dessert (10 € una coppetta di fragole con gelato).

Terminata la cena, decidiamo di smaltire la "sbornia post conto" con una passeggiata in cetro a Porto Cervo: la mia prima impressione di questo villaggio è quella di un outlet a cielo aperto. 
Avete presenti gli outlet realizzati con casette di un piano, tutte ben rifinite, e le viuzze in pietra? 
Ecco, a Porto Cervo sembra di passeggiare in uno di questi posti, tra le vetrine di Gucci, Prada e chi più ne ha più ne metta...
Di Intimissimi, Sisley e compagnia bella nemmeno l'ombra... vorremmo mica scherzare, siamo in Costa Smeralda!
Senza parlare, poi, degli yacht ancorati al porto....
Tutto, però, mi dà l'idea di eccessiva finzione. 
Nemmeno il mare sembra così bello come quello scoperto negli altri angoli dell'isola: colpa della pressione turistica probabilmente, che ha realizzato in una delle coste al tempo più selvagge e frastagliate di Sardegna un impero commerciale senza precedenti.
Non fraintendetemi: non si parla di abusivismo edilizio e mostri ecologici in riva al mare. Tutt'altro!
Qui l'architettura è saldamente regolamentata da norme che impongono uno stesso stile costruttivo in piena armonia con i colori del paesaggio: così non capiterà mai di trovare un residence dalle case arancioni o quello dalle case blu fluo.
Ciascun residence è simile nella forma e nel colore a quelli limitrofi, e il rivestimento esterno solitamente è di pietra rosata, molto neutro e tendente a ben fondersi con l'ambiente circostante. 
Però, comunque, ti ricorda che la vera Sardegna di certo non sia questa.
Nei giorni che seguiranno, ci troveremo a percorrere questo tratto di costa in tutte le direzioni, sia verso nord che verso sud, ma difficilmente mi capiterà di trovare un lembo di spiaggia capace di suscitarmi le stesse sensazioni di Baia Chia o Cala Mariolu. 
L'idea di una spiaggia tutta per sè, o da condividere comunque tra pochi eletti, è completamente da mettere al bando.
C'è anche da dire che siamo già alla seconda settimana di Giugno, la stagione estiva volge verso il pienone. E il fatto di frequentare una località ad alta densità turistica di certo non aiuta. 
La spiaggia del Pevero, dalla forma concava e raccolta, ha un bel colpo d'occhio... se non fosse per tutti i bagnanti e gli ombrelloni in riva al mare...
Liscia Ruja e la sua sabbia bianchissima...
La spiaggia del Principe forse è la più bella, con la camminata per raggiungerla e il suo angolino nascosto. Ma il vento soffia fortissimo, e anche qui la gente ti sta alle calcagna. 
Meno allettante la spiaggia di Cala Granu, proprio sotto la nostra casa: una puzza costante di fogna rende poco piacevole la permanenza.
Mentre siamo in zona, a Francesco viene anche voglia di provare l'esperienza delle immersioni subacquee... ma non il classico snorkeling con maschera, pinne e boccale, attorniati da tanti pesciolini colorati.
Lui parla di immersioni vere e proprie... con tanto di bombole... e vorrebbe trascinarmi in questo suo diabolico piano...
Ma il tempo qui non è una meraviglia, le giornate sono uggiose, l'acqua del mare è fredda e il vento soffia abbastanza forte. 
Finirà per desistere anche lui. 
Leggermente diversa da Porto Cervo ho trovato Porto Rotondo: più "umana", a misura di NON vip.
Bella nella sua passeggiata lungo il mare, intrigante nei suoi vicoli stretti e le case ricoperte da barriere di fiori.
C'è persino un angolo di Marocco, nella piazzetta della Kasbah, dall'architettura inconfondibile. 
Come avrete notato leggendo questa ultima pagina di diario sardo, pochissime, quasi inesistenti, le foto... il resto della vacanza ci ha visti ospiti di un relax totale e assoluto.
Ritmi più lenti per riprenderci da una corsa contro il tempo.
Borse più leggere per andare in giro, chiaro esempio di abbandono di una vita nomade a favore di una sistemazione fissa per le nostre restanti notti.
Capita, dunque, che la macchina fotografica resti a casa e il cellulare riposi batteria e memoria nella tasca della borsa. 
Non ha nemmeno senso stilare un diario che riporti il resoconto dettagliato di ogni singolo giorno, come in precedenza. Scene di vita "normale" (supermercato, bar, siesta in veranda) si alternano alla visita di angoli più o meno suggestivi senza, però, doverne forzatamente definire un ordine cronologico. 
Quelli che avete appena letto sono piccoli flash di vita sparsi qua e la, portatori di suggerimenti associati a sensazioni e giudizi. 
Non potrebbe di certo mancare, allora, una lista dei ristoranti e locali che ci hanno visti ospiti nei 5 giorni di permanenza in Costa Smeralda:


HIVAOA PORTO CERVO
1 su 5 stelle
Mi stupiscono le recensioni degli altri lettori, ma il mondo è bello perchè è vario...

Anche sulle differenze di gusto e palato non c'è nulla di obiettivo, ma riuscire a distinguere una pizza... una semplice e genuina pizza, preparata con gli ingredienti della tradizione... credo sia doveroso e nemmeno troppo complicato.

Alla "modica" (da intendersi in maniera ironica) cifra di € 32,50 per una birra, un bicchiere di vino e l'acqua ci sono state servite due pizze dalla qualità pessima, con ingredienti che probabilmente nemmeno gli inglesi oserebbero utilizzare: salsa di pomodoro più simile a ketchup che ad altro, e formaggio nemmeno minimamente comparabile con il già economicissimo mozzarellone da supermercato.

Da dimenticare

PANINO GIUSTO
3 su 5 stelle
Ampia la varietà di panini e piatti.
Abbordabile il prezzo nella carissima Porto Cervo. 
Sicuramente meglio di tanti altri locali a costi più elevati e dalla qualità inferiore.

4 su 5 stelle
Posso solo affermare di aver cenato divinamente, in un posto immerso nella campagna. 
Gli antipasti tipici della cucina sarda non si limitano solo a formaggi o salumi, ma affondano ancor più nella tradizione, offrendo assaggi di cibi che degli stomaci forse un pò più delicati potrebbero non gradire (e ammetto di essere stata proprio io la prima a rifiutare qualcuna delle portate offerte dal signore che serviva ai tavoli).

Malloreddus al sugo e porcetto arrosto completano la cornice gastronomica di un soggiorno, il mio, che non li aveva ancora visti come protagonisti (non a caso la scelta per la cena di quella sera è ricaduta proprio su questo locale).

La torta di mele calda conclude questo splendido pasto, e riesce perfino a non farmi rimpiangere le seadas che ero convinta avrei potuto trovare. 

Prezzo ragionevolissimo: € 25 a testa.

4 su 5 stelle
Forse occorrerebbe differenziare la valutazione in base al cibo e al servizio offerto. 

Sul cibo, nulla da eccepire: antipasto di pesce originale (tante mini porzioni di pesce cucinato in modo differente), e buoni i primi piatti. 

Sul servizio... beh, ci sarebbe molto da scrivere. 
Lento e forse dedito più al cliente "danaroso" che alla singola coppietta: la tavolata di turisti stranieri seduti al nostro fianco catturava l'attenzione del personale di sala con una frequenza decisamente superiore alla nostra... che abbiamo dovuto aspettare anche mezzora per poter semplicemente saldare il conto e andare (senza contare l'attesa tra le portate).

Peccato, si può e si deve certamente migliorare.

Una menzione a parte merita la gita all'arcipelago della Maddalena e Caprera. Soprattutto quest'ultima, angolo ancora selvaggio di una parte di Sardegna ormai piegatasi alle regole del turismo. Non credo si possa nemmeno pernottare: si tratta di un turismo mordi e fuggi che d'estate, tra l'altro, viene anche regolamentato limitando l'afflusso delle autovetture in ingresso. 
Tutt'intorno natura, fino alla fortezza militare di Poggio Rasu, ormai abbandonata ma erede di un fascino suggestivo come pochi. 
Prima di lasciare l'isola alla volta della Maddalena, optiamo per una sosta veloce in un chioschetto incrociato lungo la strada:

3 su 5 stelle
Ampia la scelta di panini: del resto è forse l'unico, o tra i pochissimi ristoranti/bar aperti sull'isola.

Non perfettamente scaldato il mio, che all'interno restava abbastanza freddo. 
Nel complesso, va benissimo per una sosta mordi e fuggi in uno dei paradisi sardi.

La Maddalena, se possibile, risulta ancora più affascinante e suggestiva della vicina Caprera. 
Percorrerla in macchina, tra le tante spiagge che si susseguono e gli innumerevoli angoli di natura, da un senso di libertà incredibile.
Siamo a pochi passi dalla Costa vip per eccellenza, invasa da orde di turisti. Qui, invece, regna la pace. 
Sarà per la pigrizia del turista nel prendere un traghetto... sarà perché quest'atmosfera resta sospesa in una dimensione di tempo tutta sua....
Ma visitate Baia Trinita e mi direte se non sarete voi, per primi, a desiderare che il tempo si fermi li su quella distesa di acqua turchese e limpidissima, contorniata da una lingua di sabbia senza paragoni.


Il soggiorno giunge alla fine... nei tavolini di un bar al centro di Olbia, prima di riprendere il volo che mi condurrà in una Malpensa finalmente riscaldata dai primi raggi di luce di una primavera troppo tardiva.
Ormai anche qui è arrivata l'estate. 

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