Assidua lettrice di racconti di viaggio (dei Turisti per Caso), e recensore costante su Trip Advisor per quel che riguarda hotel, ristoranti e posti da visitare… Questa sono io, e la mia idea di racchiudere in un'unica pagina, la mia, tutti gli svariati contributi relativi ai miei viaggi nel mondo reale e in quello del gusto, di modo che esperienze, sensazioni, colori, sapori e giudizi possano insieme mescolarsi nel diario di un'esperienza di vita.

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giovedì 28 marzo 2013

IN QUEL DI LUTON... parte 2


La città ci accoglie con i suoi negozi aperti e un leggero venticello. 
Decidiamo di ripararci all'interno del Mall... ma probabilmente è solo una scusa per poter fare un po' di shopping al femminile.
Mi muovo estasiata tra gli scaffali di shampoo, bagnoschiuma e prodotti per l'igiene in generale... Non che non sia abituata ad utilizzarli... ci mancherebbe solo questo! E' che non sono avvezza a visualizzare quei prezzi... Per intenderci, tre pacchi di salviette struccanti a £ 1 (non l'uno, ma tutti e tre!), fazzoletti a 0.59 p (l'intera stecca), prodotti per l'igiene orale a poco meno di £ 2 (avete presente il mega bottiglione di Listerine??!)... avrei acquistato una valigia solo per poter riportare indietro tutto questo...
Finalmente, trovo anche l' “oggetto dei miei desideri” da un po' di tempo a questa parte: la borsetta frigo da portare a lavoro, per poterci mettere le mie varie fonti di gratificazione nelle giornate infinite, e apprendo inoltre che il suo nome non sia “cool bag”, ma “lunch bag”... ricordatelo nel caso doveste averne bisogno, altrimenti tornerete a casa con un rotolo di domopak...
Francesca, una collega fanatica di Londra e dintorni, e frequentatrice d'assalto del Body Shop in quel di Luton, è il mio cicerone... e, in quanto tale, decide che -in questo giro di esplorazione della città- io non possa omettere la visita al negozio di American Nail Art, situato nella piazzetta dei taxi.

L'ingresso al negozio è a dir poco vertiginoso: niente scale, dirupi o cose del genere... però entrateci e capirete... decine di testoline vietnamite schierate dietro piccoli banchetti con altrettante clienti, e nell'aria un olezzo pesantissimo di smalti e laccature varie... insomma, da capogiro.
Aspetto Francesca fare la manicure seduta in un angolino, e attenta osservo la ragazza di fronte a me che, munita di un arnese tipo cotton fioc, spalma la cera attorno alle sopracciglia di una giovane cliente... e via con uno strappo secco e risoluto... Decido che nella mia vita non farò mai la ceretta alle sopracciglia...
Francesca rispunta all'orizzonte con le sue nuove unghie, orgogliosa dei suoi £ 8, e lentamente decidiamo cosa fare per cena. Uno dei motivi per cui mi trovo a Londra, dichiaro, è la pizza di Pizza Hut. Non vogliatemi male, per carità... Ma adoro quella pasta alta e al tempo stesso croccante, servita nella teglia con la sua palettina... e Francesca sogna di poter riassaggiare un bordo ripieno di formaggio. Così, non esitiamo un attimo a fermare un gruppo di ragazzi per strada e chiedere loro indicazioni circa il ristorante più vicino, e salite sul taxi ci dirigiamo poco fuori Luton alla ricerca del cappello rosso e dell'esperienza “extrasensoriale” di una pizza American style.
La giornata si conclude di rientro in hotel, con la consapevolezza che, talvolta, i pregiudizi non sempre restino soltanto tali... Luton è così come credevo che fosse, niente di entusiasmante o di particolarmente scenico... ma, per lo meno, sono riuscita ad evadere un paio di ore dal quartiere hangar e a respirare un'aria non di solo cherosene.
La sveglia alle 6:45 è già puntata sul mio cellulare... e quando un timido sole fa capolino nella finestra della mia camera, quasi dimentico di essere qui. La giornata si prospetta molto lunga, e sono sicura che l'Academy ci inghiottirà totalmente tra le sue viscere (le tristissime classi stile bunker, senza finestre), che quando riemergeremo il sole sarà già andato via.
In effetti, alle 10 del mattino le tenebre han già preso il sopravvento su quel pallidissimo chiarore, e un vento rigidissimo spiega il perché ai bordi delle strade sia ancora tutto innevato.
La pausa nella nuova canteen ci entusiasma di più, se non altro per l'ampiezza dello spazio e per la maggiore possibilità di scelta dei panini, ma 45 minuti sono troppo pochi per un break che possa rifocillare anche le cellule sature del nostro cervello... e, al tempo stesso, sufficienti a ricordarti quanto sia di gran lunga auspicabile essere chiamati per un RT a Londra Gatwick piuttosto che a Luton.
Fortuna vuole che i trainer oggi si sentano di un'umanità ineccepibile, così che alle 16 si chiuda bottega e si rientri in hotel per una doccia bollente, al fine di togliersi dalle ossa il gelo pungente di questo fastidiosissimo vento.
E' la serata del ristorante thailandese o libanese... c'è ancora incertezza sulla questione, probabilmente il flusso di aria calda del phon ci aiuterà a fare chiarezza... e a svelarvi, successivamente, l'esito della nostra scelta... perciò, restate connessi!

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