Assidua lettrice di racconti di viaggio (dei Turisti per Caso), e recensore costante su Trip Advisor per quel che riguarda hotel, ristoranti e posti da visitare… Questa sono io, e la mia idea di racchiudere in un'unica pagina, la mia, tutti gli svariati contributi relativi ai miei viaggi nel mondo reale e in quello del gusto, di modo che esperienze, sensazioni, colori, sapori e giudizi possano insieme mescolarsi nel diario di un'esperienza di vita.

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lunedì 1 luglio 2013

SARDEGNA.... day 2 (Alghero)

La sveglia sarà un pò l'incubo di questa vacanza... tutte le mattine alle 8, nemmeno dovessimo presentarci per una malaga - napoli... 
Eppure la voglia di esplorare è tanta, e i chilometri da percorrere con Panda Pazza non sono da meno... 
Colazione, cartina alla mano e via... lungo la strada che costeggia la valle dei Nuraghi. 
Da Stintino direzione Sassari, usciti a Caniga imbocchiamo una serie di stradine interne che passano per Uri, fino ad arrivare a Ittiri: campi di grano accompagnano il nostro viaggio, e ci portano alla solitaria chiesa di San Pietro di Sorres, dalla facciata e le navate dipinte di bianco e nero. 

Poco più in la, il paesino della ciliegia: Bonnanaro.
Una serie di viuzze attraversa questo borgo dall'aspetto semi deserto; siamo alla ricerca di un market per acquistare della ciliegia locale.
Ne individuo uno, e mi ci fiondo immediatamente... il resto è storia... storia della vita di paese, di gente che si chiama per nome, di sacchi con la spesa giornaliera pronti ad aspettare il "solito" cliente.
Mi perdo ad ascoltare il loro dialetto, vorrei essere parte dei loro discorsi, ma a tratti qualcosa mi sfugge...
La ragazza al banco mi invita a provare due tipi di ciliegia... scelgo la più dolce... ma scopro che non è quella locale... dovrei aspettare il tardo pomeriggio, quando gli uomini tornano dalle campagne, ma Panda Pazza ha i motori accesi e il musetto in direzione Alghero.
Acquisto comunque un chilo di quella ciliegia "extra comunitaria", che addolcirà diversi nostri pranzi a venire. 
Il nuraghe Santu Antine ci aspetta all'uscita del paese, subito dopo Torralba: eccolo li, maestoso e ancora quasi intatto. Con 6 euro riusciamo anche ad entrare al suo interno, percorrendo la scala irta verso la cima, da cui si osservano i campi arati tutt'intorno. 
Il paesaggio della campagna mi rilassa; mi piace ascoltare la tranquillità delle cicale in lontananza, sentire il sole e annusare i profumi della sterpaglia. 
Lo stomaco inizia a brontolare, così dirigiamo Panda Pazza attraverso le stradine in direzione di Villanova Monteleone, dove troveremo una bottega che ci offrirà il pranzo del giorno, un gigantesco panino con mortadella e provola, alla bellezza di... € 0,90 ciascuno.
Mangiare il panino sul ciglio di una strada panoramica ha un suo perché... si osserva il profilo della costa rocciosa e si scorge il mare di Alghero in lontananza. 
Alghero... la città catalana... Francesco avverte il desiderio di un piatto di aragosta alla catalana, cucinata con pomodoro a pezzetti e quantità infinite di cipolla a crudo: una tipicità della zona. 
Individuiamo il ristorante per la cena, e chiamiamo chiedendo la disponibilità del piatto: trattandosi di qualcosa di molto costoso, potrebbe non essere presente nel menù della giornata, se non su ordinazione.
Ed infatti al ristorante non hanno provveduto ad acquistare l'aragosta per la giornata: ci sono, però, gli astici, che possono essere cucinati in egual modo.
Francesco conferma... io, che non amo i crostacei, spero di poter mangiare altro...
Trip Advisor alla mano, scegliamo anche la struttura che ci ospiterà per la notte... forse l'angolo di paradiso di questa vacanza...
Sulla terrazza del SU SIRVONE ho lasciato un pezzetto del mio cuore: 


5 su 5 stelle


Splendida struttura... non ci vogliono molte parole per definire questa meravigliosa villa immersa nel verde, collocata su una piccola altura da cui si gode di una splendida vista sul mare. 
Di sicuro, una delle zone più belle dell'ancora selvaggia e poco turistica Alghero.

La terrazza incanta, e farci colazione al mattino ti dà la giusta carica per iniziare bene la giornata.

Scambiare due chiacchiere con i proprietari, poi, ti fa sentire come a casa.
Peccato averci soggiornato una sola notte.


Il b&b si trova nella località balneare Maristella, un tratto di costa poco fuori la città e ancora selvaggio. 
Dopo aver lasciato i bagagli in camera, ci dirigiamo verso Capo Caccia e la grotta di Nettuno: 656 scalini a scendere (e altrettanti a risalire), prima di poter accedere ad una grotta scavata al livello del mare.
La fronte suda già al solo pensiero della risalita: vedo persone esauste, con i volti arrossati, e osservo la scalinata che va a perdersi lontano dal mio orizzonte visivo. 
Non sono particolarmente entusiasta, ma il posto mi affascina: questa scalinata è completamente "inghiottita" tra due falesie, ha un fascino tutto suo, impreziosito dal blu del mare e dal canto dei gabbiani. 
Groppo in gola, e giù... si parte!
Giunti in prossimità della grotta, chiediamo il prezzo per l'ingresso: 13 € per vedere una grotta come tante, tantissime altre, non ci entusiasma particolarmente. In più il pensiero della risalita fa si che ci sediamo qualche minuto all'ombra della grotta, per raccogliere tutte le forze prima della scarpinata.
E' qui che inizio ad invidiare le ondate di turisti giunti alla grotta attraverso le navi... poi penso che, in realtà, hanno perso la parte più bella, e cioè lo splendido paesaggio della discesa. 
Mi faccio forza.
Parto.
Mi fermo una volta... poi due... poi tre... finiremo col fare una "staffetta" con un'altra coppia di stranieri... la staffetta dei riposi... 
Finalmente ci siamo... il bar nel parcheggio mi sembra un miraggio... Sarà la coca cola più rinfrescante della vacanza.
Sulla strada del rientro, imbocchiamo la prima stradina sulla sinistra, dalla quale si gode il panorama dell'isola Piana. 
Torniamo indietro, direzione Porto Ferro: uno dei più bei punti panoramici di tutta l'isola.
Lasciamo la macchina in un parcheggio, e a piedi ci avviamo verso la torre: da lì si scorge un'ampissima spiaggia e una vegetazione tutt'intorno che mi attrae con i suoi colori e profumi.
Camminare in mezzo a stradine sterrate e arbusti è una delle cose che apprezzerò maggiormente: non importa la stanchezza, non importa la fatica... per una passeggiata di questo tipo sarò sempre disponibile. 
Rientrati al parcheggio, imbocchiamo a piedi la stradina che porta al lago di Baratz. Facciamo pochi passi, ma ci rendiamo subito conto che il percorso è lungo: la voglia di goderci il tramonto dalla terrazza del b&b prende il sopravvento. 
La passeggiata al lago Baratz sarà la scusa (una delle tantissime, individuate in questo pomeriggio) per tornare ad Alghero. 
La nostra serata si conclude con una passeggiata per il centro della città e i suoi bastioni: alla fine di questa "traversata" pedonale troviamo il ristorante che ci accoglierà per la cena, il KINGS:

4 su 5 stelle


Veniamo consigliati su questo ristorante da due persone residenti in città, e dopo aver letto anche le recensioni su Trip ci convinciamo ulteriormente.

Per gustare la tipica cucina di Alghero, chiamiamo in giornata per chiedere l'aragosta alla catalana. In cucina hanno solo gli astici: ci andrà bene provare quello, cucinato sempre con pomodoro e cipolla, all'antica maniera.

Il locale si trova lungo i bastioni, quasi alla fine di tutta la sfilza di tavoli e luci degli altri ristoranti. 

Sarebbe bello proseguire la cena all'aperto, ma la serata è eccessivamente fresca, così seguiremo altri ospiti e ci sposteremo all'interno.

Il cibo è di ottima qualità: dal tris di antipasti agli gnocchetti; dall'astice alla catalana al tonno in crosta di pistacchi.

Deludente, per me, il tiramisù: poco fedele alla tradizione, ed eccessivamente aromatizzato.

Servizio cordiale ma eccessivamente a rilento.


Francesco è un po' brillo, ride di gusto e mi travolge con la sua allegria. Salutiamo la città e le sue mille barche ormeggiate, per rifugiarci nella tranquillità del nostro angolo di paradiso. 
La colazione in terrazza mi risveglia con gusto: il cuore piange al pensiero di dover andare via...vorrei trascorrere qui altri dieci, cento, mille giorni... 
Ma Panda Pazza (e, da oggi, anche Ciliegia) ci aspetta, pronta per una nuova avventura.

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